Aumentano le banche che rilanciano il loro impegno nella riapertura del mercato delle cessioni dei crediti. Le operazioni legate ai bonus edilizi seguono lo schema delle “ricessioni” a imprese fuori dal perimetro degli istituti che diventano la leva per incrementare la capacità fiscale e chiudere altri contratti di acquisto.
Intesa Sanpaolo ha sviluppato questo modello che agisce su accordi quadro con imprese che utilizzano i crediti per compensazione F24.
6.5miliardi è il valore dei contratti di ricessione che la banca è riuscita a sottoscrivere, liberando così capacità fiscale. Nei prossimi giorni Intesa Sanpaolo, annuncerà i nuovi contratti di ricessione a partner e imprese primari. Con questo sottolinea il suo impegno a lungo termine. Liberando la capacità fiscale ci sarà la possibilità di smaltire le richieste di cessione di crediti accumulate nei mesi. La Banca ha acquistato oltre 16 miliardi di crediti fiscali, grazie ad un accordo con Deloitte. Le richieste che riceve Intesa verranno soddisfatte per intero in quanto coperte dalla capienza fiscale al momento della sottoscrizione dell’accordo con il cliente.
È arrivata un’altra notizia positiva da Crédit Agricole Italia, afferma che «rinnova e rinforza il suo impegno nella gestione dei crediti fiscali legati al superbonus e altri bonus edilizi». Questo istituto, dopo aver raggiunto il plafond fiscale disponibile di 3,4 miliardi di euro nel 2022, annuncia che è vicino alla riapertura «per riavviare progressivamente l’acquisto di nuovi crediti, in ottica di supporto alle numerose imprese coinvolte nel settore edilizio e delle filiere a esso collegate, oltre che alle famiglie in difficoltà a causa del blocco delle cessioni». Per ampliare la propria capacità fiscale, Crédit Agricole, sta lavorando con alcune aziende partner grazie alla cessione di crediti già acquistati a queste controparti.
La ricessione consente di ampliare la capienza fiscale grazie al trasferimento all’estero dei crediti. Già ad aprile la banca aprirà «la possibilità di acquistare crediti con un plafond crescente man mano che verranno sottoscritti gli accordi in oggetto, dando un contributo fattuale al sostegno di aziende, artigiani e famiglie».
Come è già stato annunciato ufficialmente lunedì, Unicredit ricomincia ad acquistare i crediti collegati alle ristrutturazioni. Si parla di una riapertura mirata agli sconti in fattura e ai crediti collegati alle spese effettuate nel 2022. Anche Banco Bpm ha assecondato quelle voci che parlavano di una riapertura degli acquisti. Infine gli ultimi segnali positivi che sono arrivati sono la possibilità di spalmare i crediti su 10 anni, la possibilità di conversione in BTP e la responsabilità solidale.
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